Teoria del colore di Itten

La teoria del colore ha finalità estetiche e gli effetti cromatici sono controllabili mediante la percezione visiva.

Come tutto anche nelle arti e nel campo dell’estetica ci sono regole e principi indispensabili da conoscere. E, dopo averli impari, vanno “dimenticati” abbandonandosi al cuore.

Solo a chi lo ama il colore manifesta tutta la sua bellezza e la propria intima essenza. Può essere usato da chiunque ma solo a chi lo adora appassionatamente svela il suo profondissimo mistero. Johannes Itten

La conoscenza delle leggi e delle potenzialità comunicative del colore è alla base di tutte le professionalità che hanno i colori come cardine della loro stessa esistenza: l’arte, la fotografia, la televisione, l’abbigliamento, la comunicazione visiva digitale e cartacea. Anche quando si deve realizzare un progetto digitale conoscere la teoria del colore aiuta ad realizzare un buon lavoro.

Joahnnes Itten ha avvertito la necessità di raccogliere in un unico libro le sue riflessioni e rendere accessibili le sue conoscenze frutto di lavoro ed esperienza. L’edizone originale, uscita nel 1961, è voluminosa e costosa me ne esiste anche una versione snella e più accessibile che è comunque esaustiva per apprendere i segreti “magici” dei colori e poter diventare seri e consapevoli professionisti.

Itten, pittore e insegnante, ha inteso pubblicare un testo per condividere il proprio studio del colore ovunque ci siano finalità estetiche. Per un artista l’essenziale è l’effetto del colore più del carattere fisico e chimico. I grandi maestri del passato erano tutti profondi conoscitori dell’essenza dei colori: una competenza di base che si è un po’ persa.

 

La soggettività e il giudizio di gusto limitano la visione globale

Esistono da sempre leggi e principi fondamentali oggettivi su cui gli artisti riflettono e studiano dalla notte dei tempi traendo ispirazione e raggiungendo mete altrimenti inarrivabili.
 
Un pittore, o un grafico professionista  o commercial artist, deve conoscere i colori dal punto di vista estetico e avere le nozioni psicologiche e fisiologiche. Nel mondo delle arti del colore i fenomeni ottici, psichici e spirituali sono interconnessi in molteplici modi.

Itten, nell’Arte del colore, condivide lo studio di tutta la sua vita, o buona parte, sui colori in tutti i loro aspetti: ottico-sensibile (impressivo), psichico (espressivo) e intellettuale-simbolico (strutturale) studiando approfonditamente come, dai vari artisti e nelle varie culture, siano stati usati e interpretati.

E nel suo scritto affronta, nei vari capitoli, tutti gli aspetti:

Il libro racchiude le esperienze di Itten pittore ed insegnante nel suo rapporto con i colori che inizia nel 1913, a venticinque anni quando conobbe Adolf Holzer, a Stoccarda. Da lì in poi cominica a studiare la teroia del colore di Goethe, Runge, Bezold e Chevreul fino a concentrarsi su studi propri. Nel suo percorso di docente alla scuola di Vienna (1916-1919) e al Bauhaus di Weimar (1919-1923) rese partecipi anche i suoi studenti delle sue scoperte interagendo con loro soprattutto quando studia i colori soggettivi alla scuola d’arte di Berlino (1926-1934). Sviluppa la stella dei colori a dodici parti pubblicata nel 1921 con la scala cromatica nella rivista Utopia a Weimar.

Le ricerche dei cromatismi delle stoffe, sulle tinte per la moda e sui campionari diventano il fulcro di tutta l’attività didattica perché, per rendere i tessuti attraenti per la vendita e nell’arredamento, la compentenza e la conoscenza dei colori e delle leggi che ne regolano i rapporti. Johannes Itten dirige la scuola d’arte e mestieri dal 1938 al 1954 e l’Istituto professionale tessile dal 1943 al 1960 a Zurigo. Tiene costantemente un rapporto con lo studio e con le applicazioni dirette nel commercio e mantiene il costante rapporto con gli studenti.

Al Museo d’arte industriale di Zurigo nel 1944 Itten organizza la mostra “Il colore” dove espone 80 tavole eseguite dagli studenti in cui si evidenziano soprattutto le sue teorie su i sette contrasti cromatici, le analisi cromatiche e gli esempi dei colori soggettivi.

La conoscenza profonda della teoria strutturale del colore ed i principi che stanno alla base della teoria impressionistica ed espresionistica, è alla base di ogni professione che ha come cardine principale il colore.

Ho deciso di dedicare un spazio importante nel blog al linguaggio dei colori proprio perché, chi si occupa di comunicazione visiva, non può non conoscere a fondo i colori e le loro relazioni.


Questa rubrica dedicata alla teoria del colore è nata alla scopo di dare evidenza al fatto che le basi teoriche cromatiche e compositive siano fondamentali anche nelle nuove professioni di comunicazione e di digital marketing. Usare la tecnologia non è sufficiente se vuole dare ai progetti di comunicazione una marcia in più.

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Il linguaggio dei colori

Ho pensato di affrontare questo argomento per condividere la conoscenza della teoria del colore. Ogni artista, grafico o pittore, deve assolutamente conoscere ogni segreto di ogni colore e ogni relazione che c’è tra di loro. Come esaltarne la forza o esprimere dolcezza. Armonia o disarmonia. Con capacità e consapevolezza. L’approssimazione, tanto di moda in questo periodo, non deve appartenere ad un professionista serio. In un progetto di comunicazione visiva il linguaggio dei colori è una competenza fondamentale!
Per approfondire seriamente ti consiglio di acquistare il libro in versione ridotta o in versione integrale (solo in inglese)

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L'Autore

Antonella Colombo

Creativa, visionaria e incosciente! Mi occupo di comunicazione soprattutto visiva ma anche di strategia e project management. La mia formazione in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera mi ha lasciato competenze artistiche, l'amore per l'arte e le prime nozioni digitali. Mi ispiro da sempre a Sofonisba Anguissola, pittrice del Cinquecento.

L’edizione originale dell’Arte del colore

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