Bauhaus

“Non basiamo l’insegnamento su idee precostituite della forma ma cerchiamo la scintilla della vita dietro l’apparenza e la mutevolezza della forma”. Walter Gropius

La Bauhaus è la prima istituzione al mondo che ingloba questo principio in un programma ben determinato.

Queste parole di Walter Gropius fanno parte del Manifesto della Bauhaus.

“L’architettura è al vertice di tutta l’attività creatrice. Tutti noi, architetti, scultori e pittori dobbiamo rivolgerci al mestiere. L’arte non è una professione. Non c’è nessuna differenza essenziale tra l’artista e l’artigiano ispirato. In rari momenti l’ispirazione e la grazia che sfuggono al controllo della volontà possono far sì che il lavoro artigianale possa sbocciare nell’arte. Ma la perfezione del mestiere è essenziale ad ogni artista. È una fonte di immaginazione creativa. Formiamo dunque una nuova comunità di artefici senza la distinzione di classe che alza un’arrogante barriera tra artigiano e artista. Insieme creiamo e concepiamo il nuovo edificio del futuro che abbraccerà scultura pittura e architettura in una sola unità. Un edificio che sarà alzato un giorno verso il cielo dalle mani di milioni di lavoratori come il simbolo di cristallo di una nuova fede.”

Walter Gropius ha dichiarato: “Ho avuto la possibilità di riunire insieme pittori, scultori e architetti con i quali mi sono trovato d’accordo sulla necessità di scegliere giovani talenti prima che cedessero al conformismo della società industriale e all’uniformità della sua produzione oppure che si isolassero nelle torri di avorio. Avevamo in mente ad insegnare loro di conciliare la rigida mentalità dell’uomo d’affari e del tecnico con l’immaginazione dell’artista creatore. Volevamo che i nostri studenti accettassero la macchina senza però rinunciare al loro spirito di iniziativa in modo da dare alla produzione in serie, all’architettura e all’urbanistica un nuovo senso di ordine e di bellezza.”

Le fasi

Lo scopo didattico non era quello di insegnare ricette ma valori rinnovati che siano espressione del pensiero e della sensibilità e dei nostri tempi.

  • 1919 Walter Gropius è incaricato di dirigere la scuola di Arti e Mestieri di Weimar riorganizza l’istituto e la fonda con l’Accademia di Belle Arti.
  • 1923 cambia l’amministrazione e la Bauhaus si trasferisca a Dessau sotto la protezione del Sindaco.
  • 1932 si trasferisce a Berlino
  • 1933 per incompatibilità con il Nazismo la scuola chiude perché espressione di tendenze internazionaliste.

Nel decennio fra le 2 guerre fu il centro ideale dei movimenti artistici di avanguardia. Ma come ogni grande pensiero o pratica innovative il cambiamento si scontra con la resistenza. Gropius afferma che di tutti gli sforzi fatti per il progetto il 90% è stato impiegato per combattere l’opposizione dell’ambiente. Meno del 20% per il lavoro di creazione.

Un ostacolo posto in Germania alla Bauhaus è il mancato riconoscimento del valore del titolo di studio che non era appunto equiparato alle Università. Ma questo non vietò agli Stati Uniti di accogliere i migliori e più significativi studenti soprattutto architetti e misero a loro disposizione enormi mezzi i quali costruirono i più importanti e innovativi edifici come il Palazzo dell’ONU.

La Bauhaus è l’intuizione e la dimostrazione di un metodo che anche oggi risulta fruttuoso.

Numerosi allievi ottennero posti importanti nell’industria e nell’insegnamento grazie alla loro preparazione generale.

Lo scopo di formazione e fusione intellettuale era raggiunta.

L'Autore

Antonella Colombo

Creativa, visionaria e incosciente! Mi occupo di comunicazione soprattutto visiva ma anche di strategia e project management. La mia formazione in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera mi ha lasciato competenze artistiche, l'amore per l'arte e le prime nozioni digitali. Mi ispiro da sempre a Sofonisba Anguissola, pittrice del Cinquecento.

L’edizione originale dell’Arte del colore

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